Palinuro e', semplicemente, il posto piu' bello del mondo, pieno di storia, tutto da esplorare, la perla del Cilento.
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storia e leggenda
- pALINURO, definizioni di wikipedia:
- Palinuro, frazione di Centola
- Capo Palinuro/promontorio roccioso
- tra il golfo di Velia e quello di
- Policastro
- Vulcano Palinuro/vulcano sottomarino
- posto ad una distanza di circa 65
- chilometri dalle coste del Cilento
- e ad una quota batimetrica di 70
- metri.
- Palinuro/il nocchiero di Enea
- Palinuro/nave scuola della Marina
- Militare
- Primula Palinuri/Primula di Palinuro
- genere di piante della famiglia delle
- Primulaceae
- Palinura/infraordine dei decapodi
- Palinurus Elephas/Aragosta
- Mediterranea
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PALINURO STORIA E
LEGGENDA
Palinuro e' un personaggio della mitologia romana, il mitico nocchiero di Enea, caduto in mare di notte, tradito dal dio Sonno, mentre conduceva la flotta verso l'Italia.
L'episodio viene descritto alla fine del Libro V dell'Eneide, nel quale Virgilio individua il punto preciso della vicenda: uno scoglio, riconducibile al tratto di costa campano del Mar Tirreno, dinanzi all'omonimo capo, tra il golfo di Policastro e l'insenatura di Pisciotta, nella subregione attualmente chiamata Cilento. Naufrago dopo aver invocato invano i propri compagni, rimane per tre giorni in balia del Noto fino all'approdo sulle spiagge d'Italia, dove trovera' ad attenderlo non la salvezza ma una fine crudele: catturato dalla gente indigena, viene ucciso e il suo corpo abbandonato in mare.
Veniva cosi' soddisfatta la richiesta di Nettuno, dio del mare, che nel momento stesso in cui accordava a Venere il proprio aiuto per condurre in salvo la flotta di Enea sulle coste campane, aveva preteso per se' in cambio una vittima:
- Unum pro multis dabitur caput. - Una sola vittima per la salvezza di molti - (Eneide, V, 815).Palinuro, nel successivo Libro VI, vagando tra le anime degli insepolti, sara' protagonista di un triste incontro con Enea... continua a leggere su wikipedia
Tra storia e leggenda
Durante l'epoca greca il promontorio era gia'conosciuto dai naviganti per la pericolosita' delle sue insidiose correnti, a cui -ben si addiceva l'epiteto di luogo dove il vento gira, πάλιν-οὗρος-.
Designarono anche con il nome di una sirena, simbolo di acque infide, Molpe' ossia la leggiadra, il fiume che scorre alle pendici del Capo Palinuro.
Nel 540 a.C. colonizzatori ionici provenienti da Focea eressero su Capo Palinuro, in localita' Molpa, un villaggio con annessa necropoli.
Virgilio, nell'Eneide, da' una sua interpretazione dei fatti narrando di Palinuro, timoniere di Enea, che cade in mare tradito dal sonno e, giunto a riva, viene assalito e ucciso dagli indigeni. Gli dei dell'oltretomba, offesi dall'episodio sacrilego, puniscono gli abitanti con una tremenda pestilenza.
Geologia
Il promontorio e' costituito da rocce calcaree che scendono a strapiombo sul mare e nelle quali le acque hanno scavato numerose grotte e profonde gole. Da ricordare la Cala Fetente che deve il suo nome ad emanazioni sulfuree, la Cala delle alghe, la Cala delle Ossa con il suggestivo spettacolo di ossa umane calcinate nella roccia (probabilmente vittime di antichi naufragi). Tra le numerose grotte, da ricordare almeno la Grotta Azzurra, cosi' chiamata per lo splendido colore delle sue acque.
La flora
Le pareti ospitano un raro e importante endemismo della flora mediterranea del versante tirrenico meridionale, la Primula di Palinuro (Primula palinuri), unico esempio conosciuto di primula in ambiente non montano.
Curiosita'
Per la bellezza delle sue coste, nonche' per il loro richiamo mitologico, Capo Palinuro e' stato piu' volte utilizzato come set cinematografico: basti ricordare il film Gli argonauti 2 di Don Chaffey, girato nei pressi dell' Arco Naturale e, naturalmente, l'odissea.PALINURUS ELEPHAS
QUESTA ARAGOSTA ha una taglia medio-grande con una lunghezza media di 20-40 cm e massima di 50 cm ed un peso fino a 8 kg. Il corpo e' di forma sub-cilindrica, rivestito da una corazza che durante la crescita cambia diverse volte per ricrearne una nuova. Il carapace e' diviso in due parti - il cefalotorace (parte anteriore) e l'addome (parte posteriore) - con una colorazione da rosso-brunastro a viola-brunastro ed e' cosparso di spine a forma conica. L'addome e' formato da 6 segmenti mobili.
Anteriormente presenta due antenne piu' lunghe del corpo, ripiegate all'indietro, gialle e rosse a tratti, che hanno la funzione di organi sensoriali e di difesa; sulla fronte sono anche presenti due spine divergenti a V.
La coda ha la forma di un ventaglio. Possiede diverse zampe, ma solo una parte vengono utilizzate per camminare. A differenza di altri crostacei (ad esempio granchio ed astice), non ha chele.
Durante tutta la sua vita non smette mai di crescere ed e' un animale piuttosto longevo: puo' infatti vivere anche fino a 70 anni.
Vulcano Palinuro
Palinuro non
e' solo un maestoso promontorio, ma anche un attivissimo e pericolosissimo
vulcano sommerso distante circa 30 miglia nautiche a sud-ovest del
promontorio.
La stessa conformazione geologica del promontorio presuppone una genesi di
carattere vulcanico; lo dimostrerebbero non solo le sue scogliere e le sue
grotte ma anche le caratteristiche della "Cala fetente" e delle bollicine di
gas che da qualche tempo si possono osservare nelle acque all'inizio del
pontile antistante gli uffici della Guardia Costiera del porto.
Sotto il profilo geologico il Mediterraneo ha una storia piuttosto complessa
e nei milioni di anni si sono verificati grandi processi che certamente non
si sono ancora conclusi.
In questi contesti il Mar Tirreno si puo' definire 'il più giovane' del
Mediterraneo e non ha ancora terminata la metamorfosi di equilibrio come gia'
avvenuto per il Mar Jonio e Mar Adriatico.
Sostanzialmente sotto le acque del Mar Tirreno si incontrano le placche
tettoniche euro-asiatica e quella africana, dando origine ad un marcato
bacino vulcanico con la cintura Eolica ( Isole Eolie) ed una serie di
vulcani sottomarini verso sud, tale cintura confina con la 'piana abissale'
del Tirreno, circa 3700m nella sua parta piu' profonda, disseminata da
numerose bocche eruttive.
Sono quest'ultime che rappresentano un concreto livello di preoccupazione
per studiosi e scienziati sia perche' essendo situati a notevoli profondita'
non e' ne' facile ne' semplice monitorarli e studiarli e fondo, sia per la
loro pericolosita' concreta in quanto non solo attivi ma anche di dimensioni
piuttosto considerevoli.
TSUNAMI DEL VULCANO MARSILI (VICINO AL VULCANO PALINURO)
ENERGIA DAL VULCANO MARSILI
Tra i diversi vulcani, citiamo i piu'
importanti:
- Cassini: 40°49',20N11°43',20E - con il cono
superiore situato ad una profondita' di circa 1200m
- Marsili: 39°15',00N14°23',40E – molto attivo
e la cui sommita' è situata a circa 500 metri di profondita'. E' il piu'
grande vulcano d'Europa con una base di circa 70Km di lunghezza e 40Km di
larghezza e raggiunge 3200m circa rispetto alla piana abissale.
- Magnaghi: 39°52',80N11°46',80E – con la sommita' a circa 1500m di profondità e poco piu' piccolo del Marsili.
- Vovilov: 39°52',00N12°36',00E – con bocca
eruttiva piuttosto inquieta a circa 700 metri di profondita'; il complesso
comprende altri coni leggermente minori su una vasta area vulcanica.
- Poseidone: 39°40',00N13°50',00E con la sommita' attiva a circa 1800m di profondita'.
- Palinuro: 39°28',50N14°51',00E con accanto un
cono minore (Glabro) ed entrambi piuttosto irrequieti. Il cono attivo del
Palinuro e' a circa 70 metri di profondita', dista poco piu' di 60Km
dall'omonimo promontorio e la sua attivita' sia eruttiva che sismica sembra
non abbia molte pause.
NAVE PALINURO
Costruita nei cantieri di Nantes in Francia e varata nel 1934 con il nome Commandant Louis Richard per una societa' privata venne adibita alla pesca e al trasporto del merluzzo nei banchi di Terranova. Nel 1951 venne acquistata dall'Italia per affiancarla all'Amerigo Vespucci nel ruolo di nave scuola in sostituzione del Cristoforo Colombo ceduta all'Unione Sovietica in conto riparazioni danni di guerra. La nave dopo l'acquisto venne avviata ai lavori di trasformazione, per essere adibita a nave scuola. Al termine di questi lavori avvenuti presso il cantiere navale di Castellammare di Stabia e all'Arsenale di La Spezia la nave entro' in servizio nella MMI il 16 luglio 1955, ribattezzata Palinuro, in onore del mitico nocchiero di Enea nell'Eneide di Virgilio. Il motto della nave e'
Faventibus ventis (coi venti favorevoli).
Durante la sua attivita', dal 1955 ad oggi la Palinuro ha toccato la maggior
parte dei porti del Mediterraneo e del Nord Europa e si stima abbia percorso
più di 263 mila miglia nautiche (nel 2013). Ha inoltre preso parte ai piu'
prestigiosi raduni di imbarcazioni e navi d’epoca e alle regate delle
cosiddette “Tall Ships”, tra le quali la "Cutty Sark", l’”Amsterdam Sail” ed
il raduno delle vele d’epoca di Imperia.
Le grotte di Palinuro
Le grotte di palinuro,
sono assolutamente da visitare. La cooperativa porto, imbarcazioni private con partenza dal Lido Ficocella o quelle appartenenti al gruppo Arco Naturale e moltissimi privati sono sempre pronti a condurvi con le proprie imbarcazioni private a visitare questi unici luoghi raggiungibili quasi esclusivamente via mare. A Palinuro diverse grotte sono visitabili anche dai subacquei ed alcune di esse, per la propria pequiliarita' sono anche un po' pericolose vista la lunga lista di decessi che ogni anno si amplia quasi sistematicamente. Se decidete di affrontare questa prova rivolgetevi senza dubbio a centri diving di una certa esperienza. Ecco la lista delle grotte visitabili con la barca ed una serie di video che testimoniano alcune immersioni avvenute lungo la costa.
grotta azzurra
grotta del sangue
grotta d'argento
grotta dei monaci
grotta sulfurea
grotta delle ossa
Immersioni a Palinuro (youtube)
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IMMERSIONI (VIDEO TRATTI DA YOU TUBE)
immersione cratere palinuro
Scoperta una pianta rara a Palinuro: si chiama kochia saxicola
Scoperte alcune piante di 'kochia saxicola' a Palinuro (Salerno): per gli esperti si tratta un ritrovamento eccezionale. La scoperta e' stata fatta dai botanici Annalisa Santangelo, Antonio Croce e Sandro Strumia, impegnati in un progetto dell’Universita' Federico II di Napoli e del SUN di Caserta sulla ricerca di piante rare nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, che ha finanziato l’iniziativa. Fino ad oggi si aveva notizia della presenza della pianta, rarissima nella flora italiana, solo in due piccolissime ‘stazioni’ insulari, a Capri e Stromboli. La kochia saxicola Guss e' stata rinvenuta in alcuni punti del promontorio di Palinuro e la scoperta e' stata dedicata a Vincenzo La Valva, primo presidente naturalista del Parco. Scoperta per la prima volta nel 1850 ad Ischia, la kochia saxicola ha un aspetto poco appariscente e si sviluppa in ambienti spesso estremi, ad esempio su pareti verticali vicinissime al mare. Dalla fine dell’Ottocento non si segnalavano nuovi ritrovamenti, fino ad oggi. 'Non a caso l’UNESCO ha riconosciuto questo Parco patrimonio mondiale dell’Umanita', Riserva di Biosfera e Geoparco – ha affermato il presidente del Parco Amilcare Troiano – un territorio sopravvissuto all’inarrestabile perdita di biodiversita' che si registra ovunque, un territorio protetto in cui ogni giorno avviene un piccolo miracolo della Natura e che dobbiamo continuare a tutelare per tutti noi e per le generazioni future.
Fonte [http://www.metropolisweb.it/]