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dal sito ufficiale del Comune di Cuccaro Vetere

Cuccaro Vetere fa parte dell'itinerario, della Comunita Montana Lambro e Mingardo, tra laure e cenobi la strada dei monaci basiliani.
Cuccaro vetere fu uno dei presidi difensivi della chora velina, il territorio di influenza della famosa citta' fondata dai greci nel corso del VI secolo a.C.
Oggi Cuccaro Vetere e' un borgo rurale che ha assunto l'aspetto di museo itinerante della civilta' contadina ed offre al visitatore la possibilita' di rinnovare esperienze dei secoli passati e vivere i momenti della vita quotidiana di un popolo che ha saputo conservarsi in armonia con la natura.

Le origini si perdono nella notte dei tempi mescolandosi alla leggenda. Il suo nome deriva dal greco Kyclos e significa recinto fortificato, ed e' dovuto alla posizione geografica che domina la vasta zona circostante. Tale posizione ne fece prima un rifugio e poi un caposaldo difensivo di Velia. E’ stata una delle quattro terre normanne che costituivano la baronia di Novi, poi feudo autonomo e capoluogo dello stato omonimo che, oltre Cuccaro, con il casale di Laureto fino al 1404, comprendeva Abatemarco, Castinatelli, Eremiti, Butani, Massicelle, Montano S. Mauro la Burca e S. Nazario.
  Sulla topografia del territorio di Cuccaro non abbiamo molte notizie, tranne quelle trasmesse da uno storico del luogo Antonini che ci presenta quel territorio ricco di castagni, querce e ulivi. L’Antonini, inoltre, pone Cuccaro, in bella prospettiva da Oriente ad occidente tutto murato; e da tramontana tiene da passo in passo delle torri altissime, parte delle quali sono ancor oggi in piedi….   Si trovava sulla cima del paese un castello di cui oggi non e' rimasta traccia, in cui ai tempi di re Guglielmo, vi fu imprigionato il conte Giovanni di Sinopoli, uno dei protagonisti della congiura contro l’arcivescovo di Palermo, cancelliere del re.   Nell’edificio, secondo gli storici, vi era una stanza chiamata, appunto la stanza del conte. Che il castello e le mura di Cuccaro fossero state costruite prima del 1189 e' certo, altrimenti sarebbero state abbattute secondo la disposizione emanata da Federico II che elevo' quel territorio da suffeudo a feudo. Nella meta' del XV secolo divenne proprieta' di Barnaba Sanseverino, Conte di Capaccio, pochi decenni piu' tardi passo' nelle mani di Berengario Carafa. Nel 1558 il feudo divenne proprieta' della famiglia Pignatelli di Monteleone e, nel 1641, fu venduto a Cesare Zattera. Infine, dal 1696, passo' ai principi Pappacoda a cui rimase fino al 1806, anno in cui fu abolita la feudalita'.

Tra le emergenze architettoniche di Cuccaro Vetere vanno ancora segnalati palazzi aristocratici e borghesi che si succedono lungo le strade principali di via Salita Castello, via Fausto Laviano, via Ancelle di S. Teresa e via Convento, nonche' la piazza Umberto I.

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