fonte comune di Orria
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Il
confine tra le due borgate, fino
agli anni sessanta del
novecento, era rappresentato dal
Vallone di sabato, limite
invalicabile, perfino, per le
Processioni dei Santi
Protettori. Provenendo da Orria,
la porta d'ingresso era ed è la
località Tingo Aria re Pichiuddo
via Piemonte), invece, il
visitatore che arriva da Gioi o
Stio C.to si imbatte nel primo
nucleo abitativo rappresentato
dalle Case di Maria (via
Europa). Il toponimo
Piano(nell'antichità Piano di
Gioi o del Cilento), secondo gli
studiosi, deriva dal termine
Planus, con evidente
riferimento all'altopiano su cui
sorge, mentre Vetrale, di
origine molto più antica,
sebbene non vi sia concordia di
tesi, deriverebbe dal
distaccamento, in questi luoghi,
di un gruppo di veterani romani,
ossia di vecchi militari romani,
provenienti dalla vicina Gioi,
sede di un presidio
dell'esercito imperiale. Altri
studiosi propendono per una
spiegazione meno articolata. Il
toponimo Vetrale deriverebbe,
semplicemente, da Vetero;,
ovvero, antico, ed indicherebbe
un punto di riferimento, un
luogo di avvistamento o una
fonte d'acqua. Tesi, quest'ultima,
supportata dalla presenza nel
centro storico di Vetrale,
ancora oggi, della Fontana
Vecchia; nei suoi pressi sorge
la Cappella della Madonna delle
Grazie.
Piano Vetrale, presenta un assetto urbano che ricalca quello del suo capoluogo, e tipico dei paesi cilentani dell'entroterra.Quasi eretta a simbolo, costruita nel 1760, è la fontana vecchia, dove solo lo scorrere dell'acqua, modifica uno scenario immobile da secoli; nei suoi pressi sorge la Cappella della Madonna delle Grazie.
A Vetrale, merita di essere visitata la Chiesa di S.Elia Profeta, patrono del fuoco, della pioggia e della siccità, solennemente festeggiato la domenica successiva al 20 luglio.La chiesa, fondata intorno all'anno mille, dai Monaci Basiliani, fu intitolata originariamente a San Biagio, e solo con la successiva amministrazione dei Benedettini della Badia di Cava, venne consacrata a S. Elia. Nell'antichità questo tempio era luogo di culto per tre casali: Piano, Vetrale ed Aria, quest'ultimo abbandonato in epoca medievale.
L'edificio sacro sorge a pochi metri dal Cimitero e recentemente è stato interessato da un lungo e sapiente lavoro di restauro. Da completare, ancora, il recupero della Cupola. Altri angoli caratteristici di Vetrale sono: Lo Vaglio(via Roma); Lo Passetto (incrocio tra via Roma e via Europa); Capo Ceraso (via Europa); Li Cuvieddi (via Roma); La Croce via(via Europa); San Antuono (P.zza Risorgimento); La Curva(incrocio tra via Delle Regioni e via Piemonte) e La Cote (via Delle Regioni).
A Piano, si erge la Cappella di S. Antonio e la Chiesa di S. Sofia, fondata nel 1453, secondo la tradizione, da Dionisio Mazza, detto il Greco, un profugo proveniente da Costantinopoli. L'edificio, dotato anche di un campanile tra i più alti del Cilento, fu interessato, pochi anni fa, da un lungo lavoro di ristrutturazione. Oggi, è possibile ammirare in tutta la loro bellezza, le due navate che compongono la struttura( la laterale fu costruita nel 1951) e la facciata in pietra, opera del restauro curato, pochi anni fa, dalle maestranze del luogo. Restando in tema religioso, la popolazione ricorda con grande enfasi, il 1951, anno in cui dal 21 febbraio fino ai primi di novembre, in località Tempa dell'Arenola, apparve a molti devoti, la Madonna.
Il
luogo, divenne molto presto,
meta di pellegrinaggio, per
migliaia di fedeli provenienti
da ogni dove. Oggi, sul posto è
in costruzione
un tempietto. Tra i tanti angoli
suggestivi di Piano, merita di
essere visitati: Capo Lierto
(via Napoli); Addoreto lo Vico
(via Napoli); Sotta l'Arco (via
Piave); Ngapo lo Chiano (P.zza
S. Sofia); La Chiazza(via
Paoluccio della Madonnina); Le
Scaledde (via Mar Tirreno);
Mbere la Vigna Santa Croce via
Case Sparse)- nell'antichità vi
sorgeva una Cappella; L'Aria (P.zza
S. Antonio); L'Ortale e La Tempa
(via Della Vittoria).
Da più di un trentennio, Piano
Vetrale è noto quale paese dei
Murales (Murali), enormi e
splendidi dipinti che ornano
quasi tutte le facciate esterne
delle case, alcuni, realizzati
anche su antichi portoni.
Trattasi di pitture, eseguite
sulle pareti di edifici pubblici
e/o privati, alla cui
composizione partecipano, nella
maggior parte dei casi più
persone.Opere di artisti
italiani e stranieri,
raffigurano le scene più
variegate, partendo da
personaggi fiabeschi,
continuando con i segni dello
zodiaco e le scene di tradizioni
popolari, per arrivare
attraverso il gioco della vita
alle considerazioni, talvolta
sconcertanti del nostro tempo.
Una peculiarità suggestiva, da
regno della fantasia, che rende
Piano Vetrale un esempio di
Museo a cielo aperto, una sorta
di Faerie terrestre. Un paese
unico, le cui mura, impreziosite
dalla purezza espressiva dei
pittori della Scuola Campana,
dall'espressionismo della Scuola
Francese e dalle evocative
composizioni della Scuola
Siciliana, conservano insieme i
sogni e le paure di ognuno,
consentendo allo stupefatto
visitatore di vivere con una
passeggiata l'esperienza che gli
studiosi definiscono ricordo
totale.
L'iniziativa è il momento
culminante del Pennello D'Oro,
una rassegna d'arte
contemporanea, curata dalla
locale Pro-Loco, in onore del
grande pittore del '600
napoletano, Paolo De Matteis, il
quale, proprio a Piano Vetrale,
ebbe i suoi natali il 9 febbraio
1662. De Matteis, le cui opere,
possono essere ammirate in
numerose città italiane e
straniere, fu uno dei migliori
allievi, insieme al Solimena, di
Luca Giordano. Artista, dalla
personalità complessa, visse
alternando genio e sregolatezza.
Viaggiò molto in Italia ed
all'estero, e nella stessa
misura, dipinse favolosi
capolavori, commissionati da
uomini insigni del tempo, tra i
quali Papi e Re. Nel centro
storico, si presenta ancora in
buono stato, la casa natia del
grande artista, da decenni,
ormai, interessata da un
progetto di acquisizione e
trasformazione in casa museo.
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