continua dalla home...
veduta del monte bulgheria da rocca gloriosa clicca sulla foto per ingrandire
Sulla
collina denominata 'Le Chiaie" sono stati ritrovati reperti databili all'età del
Bronzo.
Testimonianze più importanti risalgono all'età del ferro (VIII-VI secolo a.C.),
in cui nella zona si sviluppò un insediamento stagionale. A partire dal V secolo
a.C. si sviluppò un abitato, formato da case a pianta rettangolare allungata,
posate su uno zoccolo di pietra.
Dal IV al III secolo a.C. si costituisce un perimetro difensivo dell'abitato,
cioè una cinta muraria costruita con blocchi di calcare, che lascia all'esterno
la necropoli. All'interno della cittadina così fortificata le abitazioni si
dispongono in isolati rettangolari.
Su un frammento di tavola bronzea rinvenuto durante gli scavi archeologici,
databile al IV-III secolo a.C., è stato ritrovato uno statuto riguardante
l'ordinamento istituzionali civile dell'antica cittadina, testimoniando quindi
una notevole complessità della vita civile e amministrativa del popolo dei
Lucani.
Nel I secolo a.C., i superstiti alla distruzione di Orbitania, eressero un nuovo
insediamento, non lontano dal primo, su uno costone di roccia chiamato Armo.
L'insediamento si chiamò Patrìzia, l'odierna Rocchetta, cittadina che visse fino
al IV secolo d.C.
Alla fine del IV secolo, il generale Stilicone sbarcò con i suoi soldati nel
Golfo di Policastro, trovò la zona adatta per l'accampamento delle sue truppe.
Queste si diedero al saccheggio e alla distruzione degli abitati vicini, e gli
abitanti di Patrizia furono costretti a fondersi col nucleo originario: da
questa unione nacque un nuovo insediamento, intorno ad una chiesetta del 412
dedicata alla Madonna, zona ancora oggi chiamata Rocca.
Nel VI secolo, in seguito alle invasioni bulgare, presso la Rocca venne
costruito un castello, e si costituirono gli abitati di Aquavena, Celle
Bulgheria e Rocchetta.
Nel 590 fu conquistata dai Longobardi, che ingrandirono il castello. Nel XIII
secolo questo era uno dei castra exempia di Federico II di Svevia, e se ne
riservava l'affidamento direttamente alla casta regnante. In epoca moderna, il
castello dovette subire il saccheggio delle truppe napoleoniche, il 3 agosto
1806. Questo fu incendiato e devastato, per poi essere demolito negli anni '50
del XX secolo.
Nello stesso periodo Celle ottenne l'autonomia amministrativa.
|