approfondimenti:
leggende e scaramanzia
Presso la localita' Molino Vecchio si racconta che viva uno gnomo e chiunque
riesca a vederlo e togliergli il cappello potrà avere il suo oro.
Nelle campagne di Rofrano e' stato avvistato numerose volte un essere alto più
di due metri avente la pelle verde e gli occhi di lucertola.
Sulla strada che porta a Laurino, nella Valle del Mingardo, si narra che in una
localita' non ben conosciuta nacque un valoroso brigante e donnaiolo, un certo
Federico Dalaurito, chiunque trovi il suo mantello - ben nascosto e custodito -
potra' avere fortuna, coraggio e belle donne.
Sempre su Federico Dalaurito si racconta che dal 1861 al 1927, durante il Regno
d'Italia un gruppo scomposto di cittadini tento' di rendere indipendente il
paese in nome della libertà! Quel gruppo capeggiato da Federico Dalaurito ormai
invecchiato, fu sconfitto a Policastro_Bussentino presso la vecchia darsena dove
il Regio_esercito poteva contare sulle numerose truppe ormai insediatesi.
riti scaramantici
Recita cuntra lu maluocchiu
1a strofa da ripetere 3 volte
Uocchi mali uocchi crepa l'ammiria
E schiatta l'uocchi
2a strofa da ripetere 3 volte
Chit'a' pigliata a r'uocchi?
U mali cristianu, chi tadda sana'?
Lu santissimu sacramento.
Nomine padre figlio e spirutu santu
3a strofa da ripetere 3 volte
Inda na chiana n'gi su tri frati carnali
Unu simmina, natu ara e natu faci l'uocchi a stu cristianu
4a strofa da ripetere 3 volte
A Bettlemme c'e' natu nu figliu bella e la mamma
E bellu e' lu figliu
Leva l'uocchiu ra n'coppa stu gigliu
5a strofa da ripetere 3 volte
La montagna si vrusciava
La maronna giarrivava
Lu mandu si livau e lu fuocu s'ammurtau
6a strofa da ripetere 3 volte
Quanna Gesucristu camminava tutti l'artari salutava
Cumi saluta l'artari ri Cristu a ccussì livau l’uocchi ra cuoddu a chistu
7a strofa da ripetere 3 volte
Auza auza cori, Gesucristu si ristora
Si ristora ad alta voce
Gesucristu fu messo in croce
8a strofa da ripetere 3 volte
Auza cigliare quanna auza lu suli
La montagna senza cappieddu
E lu filici e senza fiuri
U pisci e senza pulmuni
Auza cigliare quanna auza lu suli
Si crede che recitando questa ''formula di scongiuro'' ed aiutati da un ferro o
chiavi in metallo e come indicato nei versi si possa scacciare il malocchio. Al
termine della recita cuntra lu maluocchiu il ferro o le chiavi vengono gettati a
terra per far allontanare l'energia negativa migrata dal corpo dello sfortunato
esorcizzato al metallo utilizzato nel rito scaramantico. Gli anziani insegnavano
questa formula di scongiuro ai giovani iniziati i quali dovevano ricordare a
memoria ogni verso e nella sola notte di Natale, il rito inizia e termina con il
segno della croce. Questa forma di esoterismo o occultismo si pensa sia nata
dopo il 1680, quando il fondamentalista vescovo di Capaccio Andrea Bonito
ordino' la distruzione di preziosi Menologi, Eucologi, libri e scritture sacre
greche, resti del rito basiliano nella badia di Rofrano, salvando solo un
crocifisso, in virtu' dell'autorita' tributatagli da Papa Gregorio XIII che
aveva deciso l'accorpamento della pieve alla diocesi di Capaccio.
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