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Un mecenate, un santo, un guerriero

L'ispirazione di un politico innovativo

by Web — Posted by RENATO LEPROUX Lug 15, 2014

Tommaso II Sanseverino (1255c. - 1324), conte di Tricarico per matrimonio, in seconde nozze, con Sveva de Bethsan, conte di Marsico, barone di Sanseverino, signore di Centola, Polla e Cuccaro dal 1291, signore di Atena dal 1295, signore di Postiglione dal 1295 (ma rinuncia nel 1298), signore di Sanza dal 1294, signore di San Severino di Camerota, Casal Boni Ripari, Pantoliano, Castelluccio, Cosentino, Corbella, Monteforte (di Vallo), Serre e Padula dal 1301, signore di Policastro dal 1305; ebbe la conferma sull'intera baronia del Cilento, Diano, Lauria, Sant'Angelo a Fasanella e Magliano Vetere, che divise tra i figli. Scorto' il Duca di Calabria per accogliere il nuovo re Roberto di Napoli di ritorno da Avignone (ottobre 1310). Nel 1271 sposo' Margherita di Vaudemont, figlia di Enrico, conte di Ariano. Nel 1306 fondo' la certosa di Padula.

Nella campagna salernitana, ai piedi di Padula che si stende su di un colle, sorge la casa dei Certosini, che ancora oggi rivela la potenza e i fasti del tempo in cui vi erano i monaci.

Fu fondata nell'anno 1306 da Tommaso Sanseverino, conte di Marsico; il 17 aprile dello stesso anno, poi, il re Carlo II lo Zoppo ne confermo' la fondazione. Dove ora sorge la Certosa c'era un monastero di Benedettini, chiamato "iI San Lorenzo". I lavori fatti eseguire furono molti e di varia natura, poiche' l'originario monastero benedettino dovette subire una radicale trasformazione. Molti furono gli aiuti e le donazioni per la costruzione del colossale edificio. Quando questo fu in grado di poter accogliere i figli di San Brunone, il conte Tommaso Sanseverino invio' al Generale di Grenoble il privilegio di donazione. Poco dopo, riunitosi il Capitolo a Grenoble, furono mandati alla Certosa i padri e il priore Giovanni Tommaso da Vico, per stabilirvi l'osservanza della Regola. Aveva cosi' inizio la vita dei Certosini di Padula. Ma quale ragione spinse il conte Tommaso Sanseverino a realizzare il monastero certosino?

Al conte doveva stare molto a cuore la fondazione di un complesso certosino in un territorio di sua proprieta', per ragioni che vanno oltre la calda devozione e la pieta' religiosa. I certosini erano un ordine francese; la casa generalizia, fondata nel 1084 da San Brunone, si trovava a Grenoble, e non poteva quindi che essere graditissima al sovrano angioino, di cui il Sanseverino era un fedelissimo, la fondazione di una Certosa a Padula. Ecco percha' durante il secolo XIV, favorevoli gli Angioini, fiorirono numerose certose nell'Italia meridionale: quella di San Martino a Napoli, quella di Capri, quella di Guglionesi nel Molise e quella di Chiaromonte in Basilicata.

conte e' sepolto nella Certosa. Sono sette secoli ormai che riposa tranquillo, nella pace e nella melodia del silenzio; sulla sua lapide si legge:

''In questo sasso sono chiuso io che posi le fondamenta della tua casa certosina: sono il conte di Marsico Tommaso Sanseverino dal profondo del cuore eleva preghiera a Dio per me''.

Purtroppo i monaci certosini non ci sono piu' a Padula. Dopo un lungo periodo di degrado, dal 1982 la Certosa e' stata affidata alla Soprintendenza ai Beni Ambientali Architettonici Artistici e Storici di Salerno e di Avellino.

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