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CAPITOLO PRIMO

LA FAMIGLIA

by Wikypedia — Posted by Renato Leproux on Aug 11, 2014

I Sanseverino sono una delle piu' illustri casate storiche italiane, la prima delle sette grandi Case del Regno di Napoli, con un ramo della famiglia che ottenne feudi anche nella Valle Padana a partire dal XV secolo.

Nel suo complesso la famiglia arrivo' a dominare su piu' di 300 feudi, 40 contee, 9 marchesati, 12 ducati e 10 principati distribuiti soprattutto tra Calabria, Campania, Basilicata e Puglia. Fra i suoi membri si annoverano cardinali, vicere', marescialli e condottieri. Di questa storica famiglia sussiste il solo ramo dei Baroni di Marcellinara

La casata ebbe origine dal cavaliere normanno Turgisio, discendente dai duchi di Normandia, che ebbe in dono da Roberto il Guiscardo la contea di Rota (l'odierna Mercato San Severino), posta in una posizione strategica che poneva in comunicazione il Principato di Salerno con il Ducato di Napoli e di Benevento. Avendo questi stabilito la sua dimora nel Castello di Sanseverino che si trovava nei suoi nuovi possedimenti, ne assunse anche il nome.

Per la fedelta' al Papa ed al partito guelfo, la famiglia fu quasi distrutta prima dagli Svevi e poi dai Durazzo, ma riusci' sempre a sopravvivere ed a ritornare all'antico splendore.

Nel XV secolo i Sanseverino si divisero nei due grandi rami di Salerno e di Bisignano. Altri rami furono quelli dei Sanseverino conti di Lauria e duchi di Scalea, Sanseverino duchi di San Donato, Sanseverino conti di Tricarico, Sanseverino conti di Caiazzo e conti di Colorno, Sanseverino baroni di Calvera, Sanseverino baroni di Marcellinara e molti altri rami minori. Da questa famiglia discende inoltre la famiglia Sangineto, dimorante anticamente in Napoli e Calabria, che prese il nome dal feudo di Sangineto

Un eccezionale privilegio

I Sanseverino ebbero, nel Regno di Napoli, un trattamento semi-sovrano, sempre riconfermato da tutti i sovrani succedutesi su quel trono. Ne e' dimostrazione l'eccezionale e unico privilegio concesso ai Sanseverino e confermato alla casata anche da Carlo V nel 1520, secondo il quale in mancanza dell'erede maschio i feudi non si dovevano mai disperdere per successione femminile, dovendo essi passare al parente maschio piu' vicino: '' in quantumcunque remotus etiam decimo et ulteriori gradu ex quacumque linea trasversali, adscendenti seu descendenti... Et inter ipsos de cognomine de Sancto Severino progenitura et gradus servatur... ''

Infatti quando nel 1606 il principe di Bisignano Nicolo' Bernardino Sanseverino mori' senza eredi (l'unico figlio premori' al padre), il feudo fu ereditato dalla nipote Giulia, solo in seguito a un lungo processo presso il tribunale Regio di Napoli. Alla morte di Giulia, fu ripristinato il Privilegio e Luigi Sanseverino conte di Saponara, cugino di sesto grado, viene riconosciuto erede. Non fu cosi' per la contea di Tricarico che per volonta' sovrana fu messa all'asta, in tal modo sottraendo alla famiglia la principale fonte delle proprie entrate.

RAMI DEI SANSEVERINO

BARONI DEL CILENTO

Il capostipite Turgisio mori' nel 1081. A lui succedette Ruggero che sposo' Sirca, una nipote di Guaimario IV di Salerno; rimasto vedovo, fini' i suoi giorni nel 1125 come monaco benedettino della Badia di Cava, alla quale fece importanti donazioni. Ruggero ebbe due figli: Roberto, signore di Lauro; Enrico, signore di Sanseverino e del Cilento. Dei successori del primo si ricordano il nipote Ruggero Sanseverino, conte di Tricarico, che nel 1188 diede un numero considerevole di uomini e cavalieri per la terza crociata e Riccardo Sanseverino (1220-1267), conte di Caserta e vicario imperiale di Federico II.

Da Enrico (discesero: 1099c.-1150) (leggi tutto CLICCA QUI)

Principi di Salerno

- Roberto Sanseverino (1430c.-1474), figlio di Giovanni dei conti di Marsico, ebbe il titolo di principe di Salerno dal 1463. Sposo' Raimondella del Balzo Orsini. Comando' la flotta aragonese nella battaglia di Ischia (1465): il ritorno della flotta e' raffigurato nella famosa ''tavola Strozzi'', prima veduta ''a volo d'uccello'' della citta' di Napoli: tutte le galee inalberano a prua i colori Sanseverino (fascia rossa in campo argento) e a poppa le armi aragonesi.

Fece costruire nel 1470 in Napoli, da Novello da S. Lucano, il famoso palazzo con bugnato a punta di diamante, il primo in Italia (precedente a quello di Ferrara), ora chiesa del Gesu' Nuovo. - Antonello Sanseverino (1458-1499), grande ammiraglio del Regno di Napoli (1477), capo della Congiura dei baroni (1485). Sposo' Costanza di Montefeltro, figlia di Federico Duca di Urbino. - Roberto II Sanseverino (1485-1509), sposo' Maria d'Aragona, figlia di Alfonso, fratello di Ferdinando il Cattolico. - Ferdinando o Ferrante Sanseverino (1507-1572) fu l'ultimo del ramo dei principi di Salerno. Contrario all'introduzione dell'Inquisizione spagnola entro' in conflitto con Carlo V che nel 1553 pose fine al principato di Salerno. Mori' in esilio in Francia. I beni dei Sanseverino di Salerno furono confiscati, suddivisi e quindi donati o venduti a numerosi signori, segnando l'inizio di un lungo periodo di decadenza per la citta' di Salerno.

Conti di Tricarico

Il capostipite della casata e' Ruggiero che acquisisce il feudo per matrimonio con Rogazia (o Rogasia), figlia di Gosfrido. Segue Giacomo, che sposa, l'8 settembre 1188, Mabilia degli Annibaldi, nobile famiglia di Ceccano. Il dominio si interrompe nel '200, allorquando la contea di Tricarico risulta tra le donazioni di Federico II di Svevia alla moglie Bianca Lancia passate, poi, al figlio Manfredi. La contea passa poi ai de Bethsan (de Bezzano o de Bazzano). Tommaso II, sposa in seconde nozze Sveva de Bethsan, contessa di Tricarico e la discendenza dei Sanseverino e' cosi' nuovamente a capo del feudo. La numerazione dei conti della famiglia alla guida del feudo riparte da questa discendenza. Suo figlio Giacomo e', quindi, primo conte di Tricarico.

Segue Ruggero, e poi il figlio Venceslao. Nel 1412 e per un breve periodo, il feudo viene sottratto alla famiglia Sanseverino ed infeudato a Francesco Sforza, divenuto, in seguito, duca di Milano. Torno' ai Sanseverino con Ruggero II, figlio di Venceslao. Ai precedenti titoli si aggiungera' quello di primo duca di San Marco. Sposa, nel 1394, Covella Ruffo di Calabria. Segue Antonio che sposa Giovannella del Balzo Orsini (detta Cella). Sesto conte di Tricarico e' Luca Sanseverino che nel 1462 acquisisce il titolo di primo principe di Bisignano. Sposa Orsolina Ruffo. Con la morte di Luca il feudo passa al figlio Geronimo (o Girolamo)che sposa Mandella Gaetani de Aragona e che verra' giustiziato per ordine di re Ferdinando I d'Aragona per aver capeggiato la cosiddetta congiura dei baroni. A lui si deve la costruzione, nel feudo di Tricarico, del convento di Sant'Antonio di Padova per il quale, il 27 settembre 1479, ottiene da papa Sisto IV la facolta' di erigere il complesso religioso fuori dalle mura della citta'. Il feudo passa, quindi, al figlio Berardino (o Bernardino), ottavo conte di Tricarico, terzo principe di Bisignano. Sposa Eleonora (o Dianora) Todeschini Piccolomini.

Duchi di San Donato

Nel 1374, per effetto del matrimonio di Margherita di Sangineto con Venceslao Sanseverino conte di Tricarico e Chiaromonte, il feudo di San Donato in Calabria passo' ai Sanseverino di Tricarico. Verso il 1510 poi, Bernardino Sanseverino, Principe di Bisignano, concede la terra di San Donato e Policastrello in feudo baronale a un cadetto della sua casa, Francesco Sanseverino barone di Calvera in Basilicata, che da' inizio cosi' al ramo dei Sanseverino baroni di San Donato. Il 29 settembre 1602 Filippo III di Spagna elevo' l'antica baronia in ducato nella persona di don Scipione ''junior'' Sanseverino, dei baroni di Calvera, creandolo primo duca di San Donato.

-Don Scipione juniore Sanseverino (1588 - 1640) fu il terzo Barone di San Donato, poi nominato primo Marchese di San Donato dal 30 novembre 1598 e finalmente primo duca con privilegio di Filippo III del 29 settembre 1602. Fu anche il quarto barone di Policastrello. Nel 1605 la madre, donna Lucrezia Carafa, acquista per lui il feudo di Poggiano o Rogliano o Roggiano e quello rustico di Larderia dal principe di Bisignano. L'anno successivo cadra' sotto il suo dominio anche il feudo di Altomonte, poi passato alla casa dell'Annunziata di Napoli. L'acquisto del feudo di Roggiano comporto' in parte anche lo spostamento della residenza della famiglia ducale, per buona parte dell'anno, da San Donato a Roggiano

-Don Francesco Sanseverino (1 novembre 1611 - 10 agosto 1648) mori' ucciso dai suoi vassalli di San Donato insieme a due delle sue figlie, durante i tumulti seguiti alla rivolta di: Masaniello a Napoli

''E' un periodo di grave malcontento per i sandonatesi, che in concomitanza e in conseguenza dei fatti successi nella capitale del Regno nel 1647, tumultuarono contro il loro signore, al quale tolsero ogni rispetto ed obbedienza ''mettendo fuoco ai suoi magazzini di grano, ammazzandogli tutte le mandrie dei vari animali, facendo prigioniera la Duchessa, con morte di due sue femmine e del fattore e con tanti altri eccessi di crudelta' '', come risulta da un dispaccio del Residente veneto a Napoli in data 6 agosto 1647

Fu il secondo Duca di San Donato l'11 dicembre 1640, quinto barone di Policastrello e primo barone di Roggiano e Patrizio Napoletano. Questa linea della grande casata principesca reggera' il feudo fino al 1654, anno in cui muore l'unica figlia femmina sopravvissuta, l'ultima duchessa di San Donato, la piccola Anna di appena 9 anni e il feudo viene incamerato dalla Reale corte di Napoli. Il feudo ed il titolo di duca di San Donato fu quindi devoluto (ritorno') al sovrano: messo in vendita all'asta, il feudo sarà aggiudicato alla famiglia Ametrano di Napoli nel 1664: in questo modo San Donato passo' ad altri feudatari, dopo gli antichi Sanseverino.

Principi di Bisignano

-Primo principe di Bisignano fu Luca Sanseverino, sesto conte di Tricarico, uomo d'arme schierato con gli aragonesi, che il 26 marzo 1462 compro' il feudo dal Re di Napoli per la somma di 20.000 ducati. A lui successe il figlio Girolamo Sanseverino, settimo conte di Tricarico, che favori' lo stanziamento degli albanesi nelle sue terre (piana degli albanesi), accordando loro la possibilita' di fondare nuovi centri abitati e consentendo che ne ripopolassero altri. Si avvalse di una corte illuminata e articolata, grazie a prestigiose e qualificate presenze di governo, tra le quali, da ricordare, quella di Pietro Antonio Palombi, nobile avignonese, come cita il Massilla nella sua Cronaca delle famiglie nobili di Bari. Girolamo fu implicato nella congiura dei baroni, arrestato e giustiziato; i suoi figli andarono esuli.

-Bernardino Sanseverino, terzo principe di Bisignano, ottavo conte di Tricarico, visse prima in esilio in Francia, dove conobbe Francesco di Paola, quindi scese in Italia con Carlo VIII che, con suo diploma, lo ristabili' nei titoli il 1 maggio 1495, poi confermato con atti di conferma formale e investitura del 26 agosto 1496 e del 30 ottobre 1496, convalidati a Valladolid il 27 aprile 1506.

-Il figlio Pietro Antonio Sanseverino fu sempre fedele alla Spagna e, nel 1530, ospito' nelle sue terre l'imperatore Carlo V di ritorno da Bologna, dove era stato appena incoronato. L'imperatore lo insigni' del Toson d'Oro. Sposando Irene Castriota Scanderberg acquisi' il ducato di San Pietro in Galatina

-Nicolo' Bernardino Sanseverino, quinto principe di Bisignano, decimo ed ultimo conte di Tricarico, famoso per aver creato a Napoli i cosiddetti ''Orti Botanici Sanseverini'' nella Villa Bisignano di Barra. Sposo' Isabella della Rovere principessa di Urbino e con lei visito' il ducato di S.Pietro. Si spense senza eredi maschi viventi (essendogli premorto l'unico figlio maschio, Francesco Teodoro).

Si scateno' una lunga contesa per la successione del patrimonio, fra Giulia Orsini (nipote ex sorore di Nicolo' Bernardino) e Luigi Sanseverino di Saponara, che si trascino' fino al 1622, quando quest'ultimo ebbe la conferma e investitura nel titolo e nelle terre di Bisignano e di quel poco altro che restava (avendo nel frattempo i curatori alienato molti dei feudi). Morto senza eredi maschi anche Luigi Sanseverino di Saponara, il titolo passo' a suo fratello Carlo, poi al figlio di questi, Carlo Maria, che stabili' la sua residenza ad Altomonte, e quindi a Giuseppe Sanseverino, padre della venerabile Mariangela del Crocifisso. Luigi II Sanseverino, undicesimo principe di Bisignano dal 1727, fu insignito del Toson d'Oro nel 1731. Il suo secondogenito don Luigi III Sanseverino fu elevato a Grande di Spagna e visse una vita ascetica, abdicando nel 1783.

Il ramo dei principi di Bisignano si e' estinto in linea maschile nel 1888 con la morte dell'ultimo principe Luigi Sanseverino (sedicesimo principe di Bisignano), che ebbe solo figlie femmine. La primogenita Antonia Sanseverino, gia' ventiquattresima contessa di Chiaramonte in virtu' delle nozze con Francesco Costa dei Marchesi Costa di Arielli, divenne quindi diciassettesima principessa di Bisignano. Luigi Costa, suo figlio, ottenne, con Regie Lettere di Assenso del 17/12/1895 e per Regio Decreto del 22/10/1897, il diritto di assumere il cognome Costa Sanseverino e di succedere nei titoli dinastici appartenenti alla madre. Divenne cosi' il diciassettesimo principe di Bisignano (costituendo il Ramo Costa Sanseverino di Bisignano), con successione, oggi in persona di Francesco Luca, ventesimo principe di Bisignano.

I Sanseverino oggi

In linea maschile, di questa storica famiglia sussiste oggi il solo ramo dei Baroni di Marcellinara. I Sanseverino di Marcellinara. Il feudo di Marcellinara in Calabria venne assegnato ai Sanseverino il 3 febbraio 1445 da Alfonso I d'Aragona per il vittorioso assedio di Catanzaro, nella persona di Niccolo' o Nicola Sanseverino, figlio di Guglielmo, Signore di Fiumara di Muro, a sua volta figlio di Ruggero, Conte di Mileto. Fu il primo Barone di Marcellinara con Privilegio del Re di Napoli del 3 febbraio 1445, Paggio di Alfonso V d'Aragona e marito di donna Covella Rhodio dei Baroni di Amato. La linea di Marcellinara, risulta iscritta nel Libro d’Oro della Nobilta' Italiana col titolo di barone di Marcellinara, nella persona di Patrizio Sanseverino (n. Catanzaro, 1879), discendente di Carlo (1847-1917), Senatore del Regno d'Italia.

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