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Il vallo di Diano oggi

Il vallo di Diano (anche nella forma Valdiano) e' un fertile altopiano posto a circa 450 m s.l.m. nel sud della regione Campania al confine con la Basilicata. E' composto da 14 comuni della provincia di Salerno e conta circa 60.000 abitanti.

Clima, geografia e patrimonio dell'umanita'

Il clima del Vallo e' quello tipico delle conche appenniniche con marcate escursioni termiche giornaliere specie al piano dove d'inverno spesso nelle nottate serene e con calma di vento la temperatura scende sottozero mentre i monti circostanti fanno registrare minime piu' elevate ma massime comunque inferiori per il fenomeno dell'inversione termica. Non sono rare anche le nebbie,che si possono manifestare in tutte le stagioni,anche se maggiormente in autunno-inverno. La piovosita' media annua si aggira intorno ai 1000 mm. Il vallo di Diano (che altro non e' che un altopiano) e' delimitato a nord dalla stazione idrometrica di Molino-Maltempo di Polla, dalle catene montuose della Maddalena (a est) e del Cilento (a ovest). Nel Pleistocene era occupata da un lago. Per la sua posizione geografica e' una zona di transito obbligata con l'estremo sud Italia, per questa ragione i romani vi tracciarono nel 128 a.C. la via Popilia-Annia ed i Visigoti di Alarico la percorsero durante l'invasione del 410 d.C. I comuni presenti sul territorio si sono riuniti nella Comunita' Montana Vallo di Diano.

Patrimonio mondiale dell'umanita'. Il primo riconoscimento del vallo di Diano e' nel giugno 1997, con l'inserimento nella prestigiosa rete delle Riserve della biosfera del Mab-Unesco (dove Mab sta per ''Man and biosphere''): su tutto il pianeta (in oltre 80 stati) si contano circa 350 di queste particolari aree protette, che servono per tutelare le biodiversita' e promuovere lo sviluppo compatibile con la natura e la cultura. Cosi' il Parco del Vallo di Diano oggi, oltre ai suoi preziosi habitat naturali, puo' a maggior diritto salvaguardare quegli scenari consacrati dalla storia dell'uomo e permeati dalle sue tradizioni: borghi e antichi sentieri. Secondo riconoscimento nel 1998 con il suo inserimento nella lista dei patrimoni dell'umanita' dell'UNESCO.

Il vallo di Diano e' composto da 14 comuni. Ha una popolazione di circa 60 000 abitanti e, data la sua posizione strategica, ha un agglomerato di oltre 100 000 abitanti, considerando tutti i cittadini dei paesi limitrofi che vi si recano quotidianamente per lavoro e non solo. Il comune di Sala Consilina, centro cittadino di quasi 15 000 abitanti, e' il centro piu' abitato del vallo di Diano, seguono: Montesano sulla Marcellana, Teggiano, Padula, Polla e Sassano, sopra i 5000 abitanti. A Polla e Sant'Arsenio ha sede l'Ospedale. Atena Lucana ha un'estesa zona industriale. Sassano e' rinomata per le sue orchidee. I comuni che fanno parte geograficamente del Vallo di Diano sono i seguenti: Atena Lucana / Buonabitacolo / Casalbuono / Monte San Giacomo / Montesano sulla Marcellana / Padula / Pertosa / Polla / Sala Consilina / San Pietro al Tanagro / San Rufo / Sant'Arsenio / Sanza / Sassano / Teggiano

Turismo

Il vallo di Diano e' un territorio meta di migliaia di turisti che vengono ogni anno da tutta Europa a visitarlo. Le sue risorse turistiche piu' importanti sono la Certosa di Padula, Grotte di Pertosa e il Centro storico di Teggiano, conosciuta anche come la citta' museo o delle chiese; ma esistono anche altri luoghi di notevole interesse da visitare come la valle delle orchidee di Sassano, il battistero di Sala Consilina, Sant'Arsenio con la sua bellissima piazza e il monte Carmelo, il convento di Sant'Antonio a Polla.

Approfondimento

Al tempo dei romani, la nostra valle si chiamava ''campo atinate'', da Atinum, oggi Atena, citta' a quel tempo piu' importante. Successivamente e fino al Medio Evo, fu detta ''Vallis rations'', valle della ragione, poiche' qui, all'epoca romana, fu dato solennemente ragione agli agricoltori in dissidio con i pastori per l'uso delle terre dell'agro pubblico che, venuto in possesso di voraci latifondisti, era stato adibito quasi completamente al pascolo. Sul finire del Medio Evo, essendo prevalsa feudalmente Teggiano, fu detta Valle o Vallo di Diano, storpiatura fonetica del nome originario di Reggiano, cosi' chiamato per analogia con Tegyra, citta' della Beozia. Piu' opportunamente dovrebbe denominarsi Valle del Tanagro, dal fiume omonimo, che l'attraversa da un capo all'altro. Il fiume Tanagro nasce dal monte Serino, presso Lagonegro e dopo aver attraversato il Vallo di Diano per circa 40 Km, ricevendo il contributo di varie sorgive a destra e a sinistra, tra cui anche la Marza che attraversa il territorio di San Rufo, va a gettarsi nel Sele presso Contursi. Anticamente, presso Polla, il fiume precipitava in una fenditura del monte, detta ora Criva; tagliato il tragitto cavernoso da Polla a Pertosa (le grotte dell'Angelo), il fiume scorre nuovamente al coperto e le sue acque venivano, dal 1922, utilizzate per produrre energia elettrica per tutti i paesi del Vallo e zone limitrofe. Nelle prime eta' della terra la Valle di Diano era un lago che, per i successivi movimenti della crosta terrestre, si ando' man mano restringendo, formando dei leghetti che, col tempo e mediante i fiumi, si vuotarono completamente.

I primi a tentare il prosciugamento della nostra Valle furono i Beoti, seguiti dagli Elleni e dai Lucani (sec. X a.C.); ma il piu' largo contributo al prosciugamento lo diedero i romani, che spaccarono la collina a settentrione di Polla e vi aprirono un canale, detto Fossato od Intagliata. La natura agevolo' le aspirazioni dell'uomo: inghiottitoi e grave bevvero l'acqua a sazieta', mentre grandi piogge tolsero il nutriente humus alla montagna, scaricandolo per secoli nel lago sottostante col risultato di elevare e fertilizzare il fondo. I lavori di prosciugamento furono continuati nel 1839 da Ferdinando IV di Borbone, e negli ultimi decenni dal Consorzio di Bonifica, costituito nel 1926; molto pero' resta da fare per liberare la valle dalle inondazioni invernali che ancora si verifica in alcuni punti.

Tra i popoli, che abitarono la valle, dopo i Tirreni, ricorderemo i Pelasgi, cacciati dalla Grecia ed approdati nelle nostre regioni (sec. XV a.C.), gli Elleni (sec. X a.C.), i Lucani (sec. V a.C.) e quindi i Romani dopo la sconfitta di Annibale (nel 552 di Roma). E' da ricordare la guerra sociale combattuta dai romani nella Lucania e quindi anche nella nostra valle; le scorrerie di Alarico re dei Goti, di Totila, re dei Longobardi, dei saraceni, il passaggio dei francesi col generale Regnier (1806), inviato da Giuseppe Bonaparte contro i Borboni in ritirata; poi le lotte del Risorgimento con Carlo Pisacane trucidato a Sanza (dove oggi troviamo una lapide a suo onore), il passaggio di Garibaldi mentre con i Mille marciava su Napoli e poi... il passaggio dei tedeschi, degli inglesi ed americani nell'ultima, disastrosa guerra mondiale. La valle di Diano e' ancora storica per le citta' di Tegianum, Atinum, Marcelliana, Consilino (oggi: Teggiano, Atena Lucana, Montesano sulla Marcellana, Sala Consilina), per le lapidi rinvenute, per i ruderi ed i monumenti, per gli accenni dei piu' noti storici (Livio, Plinio, Virgilio...), per le rovine di templi, teatri, anfiteatri disseminati nei paesi piu' antichi. Poi anche per la nostra valle comincio' la lunga notte medioevale, interrotta dalle fiamme e dai clamori delle incursioni barbariche, funestata dal morso implacabile della malaria, prolungata dalla lenta agonia del mondo antico. Oggi la Piana, placidamente distesa ed incorniciata dai monti, vera oasi nel grigiore delle zone circostanti, si presenta come un sontuoso, suggestivo tappeto, tagliato a rettangoli variopinti, a seconda delle colture. A notte il Vallo e' costellato da mille e mille luci, cui rispondono fittissime quelle del cielo. E' il punto di incontro e di fusione fra la Lucania propriamente detta ed il Cilento. Ed in questa vallata stupenda, ammantata di verde perenne, inondata di sole, ebbra di azzurro e ricca di aria pura e fresca, con un panorama incomparabilmente vario e sorprendente, San Rufo occupa innegabilmente un posto invidiabile, per cui a ragione cantava il nostro massimo poeta locale: ''San Rufo mia, aria gentile, beato chi ci viene ad abitare!...''

Excerpt from: Teggiano L'antica Diano